Cominciamo con il definire che cos’è l’ansia

L’American Psichiatric Association (1994), definisce l’ansia come “L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuri, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno” (APA, 1994; cit. in: Franceschina et al., 2004, p. 213).

 

Perché l’ansia?

L’ansia è un’emozione adattiva, aiuta cioè l’essere umano ad adattarsi all’ambiente. Esiste nell’uomo dall’alba dei tempi, tempi nei quali l’uomo doveva affrontare molti pericoli ed occorreva essere all’erta, possedere delle capacità di anticipazione. L’ansia è soprattutto questo, anticipazione. Anticipazione di qualcosa che non è ancora accaduto.

Quando l’ansia diventa patologica?

L’ansia si può considerare patologica quando assume un carattere di persistenza all’interno della vita di una persona e può arrivare, se non gestita, a costituire un vero e proprio disturbo. Spesso la sintomatologia ansiosa inoltre, si manifesta in quadri clinici più complessi. Dobbiamo sempre tenere conto del fatto che l’ansia è un campanello d’allarme; i sintomi che tanto ci danno fastidio sono il modo in cui il nostro corpo comunica una minaccia. L’ansia può diventare “paralizzante” quando non riusciamo a dare un nome alle emozioni che proviamo, quando non riusciamo a definire che cosa ci sta succedendo da un punto di vista emotivo.

I sintomi dell’ansia

Qui arriviamo a descrivere ciò che rende l’ansia così fastidiosa e difficile da tollerare: i suoi sintomi. Per la maggior parte delle persone il vero problema del provare ansia è costituito dai sintomi dell’ansia, e questo lo possiamo capire senza tanta fatica. Da un punto di vista fisiologico vi è un’attivazione del sistema nervoso autonomo, in particolare la risposta del sistema simpatico che viene chiamata “attacco – fuga”. Questa risposta del sistema simpatico è caratterizzata da sensazioni fisiche quali: tachicardia, respiro corto, tremori, sudore “freddo”, dolori allo stomaco, “nodo alla gola”, nausea e vertigini.

E quindi?

La reazione che hanno molte persone è quella di voler far cessare i sintomi. Questa reazione è comprensibile, i sintomi dell’ansia infatti come detto sopra sono ciò che fa si che l’ansia venga percepita come un problema. I sintomi dell’ansia però sono un segnale che c’è qualcosa che non va, sono il segnale che il nostro corpo ci invia per metterci in guardia rispetto a fattori interni o esterni a noi. Quello che possiamo fare è innanzitutto accettare il fatto che l’ansia esista e che noi la stiamo provando, a questo punto vale la pena affrontare le questioni che fanno parte della nostra vita interiore e di relazione con il mondo esterno che abbiamo lasciato in sospeso oppure tralasciato o ancora fatto “finta di non vedere”. Capita però che questi aspetti siano talvolta difficili da individuare, è in questo momento che si può prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un professionista (psicologo o psicoterapeuta).